Rapporto sulla popolazione by Francesco C. Billari;Cecilia Tomassini;

Rapporto sulla popolazione by Francesco C. Billari;Cecilia Tomassini;

autore:Francesco C., Billari;Cecilia, Tomassini; [Billari, Francesco C. Tomassini, Cecilia ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Demografia, Sociologia, Universale Paperbacks il Mulino
ISBN: 9788815367297
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2021-08-15T00:00:00+00:00


FIG. 5.1. Tasso di incremento naturale (TIN) e tasso di incremento migratorio (TIM) medio annuo nei periodi pre-crisi (2000-2009) e post-crisi economica (2010-2019), Italia, regioni e province autonome.

Fonte: Fino al 2001, elaborazioni su dati ISTAT [2020e]; dal 2002, elaborazioni su dati ISTAT [2020g].

Nel periodo pre-crisi (2000-2009) vi è un gruppo di regioni (Lazio, Lombardia, Veneto e province autonome di Trento e Bolzano) caratterizzate dalla crescita di entrambe le componenti e che, dunque, ritroviamo nel primo quadrante. La maggior parte degli altri contesti territoriali, prevalentemente del Centro e del Nord con l’aggiunta della Sardegna, si trova nel quarto quadrante, dove a fronte di una crescita naturale molto negativa, si registra una crescita migratoria positiva. Tra queste spicca la Liguria che, già segnata da decenni di declino demografico, registra in quel periodo un tasso di incremento naturale medio annuo del – 6‰ [Golini, Busetta e Basso 2005]. Vi è, infine, un gruppo di regioni (Sicilia, Puglia, Campania e Calabria) che ricade, invece, nel secondo quadrante, avendo manifestato un tasso di incremento naturale medio del periodo positivo, controbilanciato da un tasso di incremento migratorio medio del periodo negativo. Infine, la Basilicata è l’unica regione che in questo primo periodo si trova nel terzo quadrante, avendo manifestato una crescita naturale e migratoria entrambe negative.

Nel periodo post-crisi economica (2010-2019) si nota una riduzione della variabilità tra regioni italiane, a segnare una progressiva diffusione del «malessere demografico» [Golini, Mussino e Savioli 2000; Golini 2019]: in particolare, solo la provincia autonoma di Bolzano mantiene tassi di crescita positivi in entrambe le componenti, mentre la provincia autonoma di Trento presenta una crescita migratoria positiva e una crescita naturale pari a zero. Tutte le altre regioni, a esclusione della Basilicata (che continua a manifestare un tasso negativo in entrambe le componenti) e della Calabria (nella quale il tasso di crescita naturale medio diviene negativo), si spostano nel quarto quadrante, con un incremento naturale negativo e un incremento migratorio positivo. In definitiva, si evince un sostanziale peggioramento in termini di crescita naturale, compensato solo in parte dal tasso di crescita migratorio medio annuo.

Il fatto di ritrovare la maggior parte delle regioni nel quarto quadrante nel periodo 2010-2019 è da imputare agli effetti della crisi economica che ha avuto, in alcuni casi, un forte impatto negativo sulla componente naturale ma, in diverse regioni, anche su quella migratoria. Di un certo interesse è il caso del Lazio che mostra una crescita naturale prossima allo zero ma ha avuto un incremento migratorio molto significativo nel periodo post-crisi (9‰ medio annuo nel secondo periodo considerato). Situazione analoga per la Lombardia, che nel periodo precedente cresceva in entrambe le componenti, ma si sposta nel quarto quadrante (tasso di crescita naturale medio negativo e tasso di crescita migratoria medio positivo). La Campania, invece, passa dal secondo al quarto quadrante insieme a Puglia, Sicilia e Calabria.

Appare, dunque, evidente un progressivo processo di declino demografico naturale diffuso e persistente in quasi tutte le regioni italiane che in alcuni contesti non è adeguatamente compensato dai flussi migratori. L’intero Paese



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